LA TIGRE

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Un uomo stava camminando nella foresta quando s'imbatté in una tigre. Fatto dietro-front precipitosamente, si mise a correre inseguito dalla belva. Giunse sull'orlo di un precipizio, ma per fortuna trovò da aggrapparsi al ramo sporgente di un albero.

Guardò in basso, e stava per lasciarsi cadere, quando vide sotto di sé un'altra tigre.

Allora bestemmiò fortemente, maledisse la sua sorte e disse: «ma come è possibile che io mi sia imbattuto in due tigri nello stesso momento? E come è possibile che si trovino esattamente una sopra e una sotto di me? E com'è che finisco sempre in questo genere di situazioni? E perché sempre il sabato mattina? E soprattutto che ci facevo in giro per la foresta tutto nudo il sabato mattina?»

L'uomo rifletté a lungo osservando le tigri e decise nel suo cuore che mai e poi mai da quel giorno si sarebbe avventurato a fare alcunché fuori casa senza un grosso fucile da caccia.

Mentre l'uomo rifletteva appeso al ramo, come se non bastasse, arrivarono due grossi topi, l'uno bianco e l'altro nero, che incominciarono a rodere il ramo.

Vedendoli, l'uomo proferì una bestemmia talmente complessa e dirompente che non se se sentì mai alcuna sulla terra e disse: «ma come è possibile che due topi di colore diverso si trovino nello stesso momento su un precipizio di norma mai frequentato da esseri umani dove casualmente si trovano anche due tigri che fanno la posta a un uomo inseguito per caso? E com'è che finisco sempre in questo genere di situazioni? E perché sempre il sabato mattina? E dove sono tutti gli altri quando servono?»

Mentre l'uomo si perdeva scioccamente in chiacchiere, i topi continuavano nella loro opera di demolizione.E nessuno comprendeva bene cosa ci avrebbero guadagnato. Ma ancora poco e il ramo sarebbe precipitato.

Fu allora che l'uomo scorse accanto a sé una bellissima fragola. Tenendosi con una sola mano, con l'altra spiccò la fragola e lo mangiò.

«Che razza di posto per farci crescere una fragola!» disse prima di precipitare.