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MEKAMUNDIA

MEKAMUNDIAMEKAMUNDIAMEKAMUNDIA

IL GRANDE PROTAGONISTA DELLE COMPARSATE

IL GRANDE PROTAGONISTA DELLE COMPARSATEIL GRANDE PROTAGONISTA DELLE COMPARSATEIL GRANDE PROTAGONISTA DELLE COMPARSATE

LE TERRIFICANTI TELEFONATE CHE TERRORIZZARONO IL GROTHE

 Telefonata uno (novembre 1938)
 

Io

Pronto?

Grothe

Pronto? Chi è lei?

Io

Non so, ha chiamato lei.

Grothe

Io la faccio arrestare, sa? La faccio arrestare! Adesso chiamo la polizia. La prego di mettere giù il telefono.

Io

Grothe? E' lei all'apparecchio?

Grothe

La prego di mettere giù il telefono. Se lei non mette giù la faccio arrestare! E se lei chiude la comunicazione potrò finalmente chiamare le forze dell'ordine e farla arrestare! Abbassi il ricevitore.

Io

Helmut, guardi che è sufficiente che abbassi lei il ricevitore. La telefonata con me si interromperà e lei potrà chiamare chi vuole.

Grothe

Non si permetta di dirmi cosa devo fare, ha capito?

Io

Non glielo dico. Glielo suggerisco.

Grothe

Ebbene, non suggerisca affatto! Sono anni che sento suggerimenti e sono tutti sbagliati. Ormai non mi fido più di nessun suggerimento di nessuno. Sono anni che ho deciso di fare di testa mia, caro signore. Non andrò più in giro con quei ridicoli cappelli di piume solo per compiacere quei sedicenti nobiluomini del circolo che vanno ripetendomi che "sto tanto bene in piume e seta". La verità è che non sto affatto bene con le piume, caro signore. E sa che le dico? Che ho paura che dietro questa storia delle piume ci sia un vero e proprio complotto, caro signore!

Io

Grothe, è notte fonda. Perchè mi ha telefonato?

Grothe

Quei signori ridono di me. Lo fanno in continuazione. Mi danno consigli sugli abiti e sul portamento fingendosi interessati alla mia rispettabilità sociale ma in realtà vogliono umiliarmi. Sì è così. Prenda ad esempio il modo di camminare che mi hanno consigliato: tenendo un piede con la mano e saltellando sull'altro. Non è affatto un portamento nobile ed elegante. Ne ho avuto affatto riscontro presso i duchi di Windsor. Hanno riso di me e mi hanno lanciato delle uova. Sa che le dico?...

Io

Francamente non mi importa, Helmut. Vorrei che lei morisse di una lenta agonia. Vorrei che sperimentassero su di lei nuovi vaccini del tutto inutili e con orrendi effetti collaterali.

Grothe

Le dico che io andrò avanti ancora una settimana al massimo a camminare in quel modo e a tenere cappelli con piume variopinte. Poi smetterò. Ho paura che qui mi si inganni.

Io

Adesso chiudo la telefonata, Grothe!

Grothe

Niente affatto. lei adesso, caro signore, starà muto all'apparecchio per il tempo necessario e mi darà modo di andare al più vicino comando di polizia per denunciarla alle autorità. Quando sarò tornato con il verbale lei potrà chiudere la telefonata.

Io

Daccordo, mi sembra ragionevole. Aspetto. Segue un tempo di 75 minuti di silenzio, seguito dall'interruzione della comunicazione
 

Telefonata due (gennaio 1939)
 

Io

Pronto?

Grothe

No, caro amico. E' questo il punto. Non siamo affatto pronti.

Io

Grothe, devo vestirmi, devo andare al lavoro.

Grothe

Voglio dire, siamo alla vigilia di questa grande mutazione genetica che interessa l'intera umanità e Io mi chiedo: siamo davvero pronti?

Io

Grothe, mi faccia uscire di casa.

Grothe

Ha letto? Dovrebbe leggere, caro amico, dovrebbe leggere. E' opinione acclarata degli scienziati che l'uomo perderà completamente l'uso degli arti e si ridurrà ad una enorme massa gelatinosa pensante che si alimenta di proteine ricavate dai muschi e dai corpi degli animali morti.

Io

Probabilmente. Ma accadrà tra milioni di anni.

Grothe

Beh, ma per prudenza oggi resti a casa, caro amico. Io sono rimasto a casa.

Io

Lei esagera, Helmut.

Grothe

Ma niente affatto! Ho fatto recapitare già dall'alba di stamane decine di animali morti nel mio salotto. Ne farò nutrimento. Non sono ancora pronto ma mi sto preparando.

Io

Buon per lei, Grothe. La saluto. Vado al lavoro.

Grothe

Lei non va da nessuna parte, caro amico. Ho provveduto che un furgone venga sotto casa sua e le siano recapitati degli animali morti come nutrimento. Tra poco la vettura sarà lì e lei non dovrà più preoccuparsi di nulla.

Io

Non voglio animali morti nel mio salotto, Grothe. E soprattutto non li voglio a quest'ora.

Grothe

La smetta. Si comporti da uomo e incominci a spogliarsi, prima che arrivino gli animali morti.

Io

Spogliarmi?

Grothe

Non vorrà rischiare di soffocare per via del colletto e la cravatta! Gli esperti dicono che il cranio dell'uomo si evolverà fino ad assumere le dimensioni di una palla medica. Potrebbe non avere il tempo di slacciarsi la cravatta, caro amico.

Io

Buon dolore! Una palla medica! Grothe, lei ha il potere di terrorizzarmi.

Grothe

Si spogli rapidamente, non perda tempo amico mio! Resista! Tra poco arriveranno gli animali morti.

Io

Mi sto già svestendo. Grazie di cuore, Helmut.
 

Telefonata tre (novembre 1952)
 

Io

Pronto?

Grothe

Ha saputo di questa incredibile arma nucelare? La bomba H?

Io

Sì, ho saputo. E' una cosa terribile, Helmut.

Grothe

Sa che le dico? Ne ho un terrore immenso.

Io

La capisco perfettamente Grothe. Chi non ne avrebbe terrore. di una esplosione nucleare.

Grothe

Esplosione? Quale esplosione?

Io

Certo. Un'esplosione nucleare. Mi stava parlando di una bomba all'idrogeno, Helmut. Una bomba produce un'esplosione.

Grothe

Ma caro amico, lei è assolutamente fuori strada: Bombe ed esplosioni non hanno nulla a che fare.

Io

Ma è impazzito, Grothe?

Grothe

Lasci che le spieghi correttamente come funziona una bomba. Una bomba è un enorme recipiente di metallo che viene caricato su un aereo e lanciato nel vuoto. Cadendo, questo recipiente si conficca nel terreno e rimane nascosto dal terriccio. Poi, dopo diversi anni, sul terreno vengono costruite case ed abitazioni, finché...

Io

Sta parlando delle bombe inesplose, Grothe?

Grothe

...finchè l'intendenza comunale non decide che è venuto il momento di dissotterrare la bomba. A quel punto tutti gli inquilini dei palazzi vengono mandati altrove e le ruspe recuperano la bomba. Ebbene, questi ordigni mi fanno terrore.

Io

Appunto, per via delle esplosioni, anche le bombe inesplose...

Grothe

Ma la smetta con questa storia delle esplosioni. Cerchi di capire, caro amico, che questo sgombero degli inquilini dell'intendenza comunale potrebbe avvenire a qualsiasi ora del giorno e della notte.

Io

Grothe, lei sta cercando di dirmi che vuole che la uccida a martellate nel cuore della notte? In pigiama come sono ora?

Grothe

Ma come devo fare per farle capire la situazione? Sono nel mio salotto, avvolto in una giacca da camera leggera, il pigiama indosso, gli scarponi ai piedi e la valigia fatta. Potrebbe arrivare uno sgombero di inquilini da un momento all'altro e non riesco a coricarmi e a prender sonno. Non penso neppure a disfare la valigia.

Io

Le mando la polizia, Grothe. Tenga pure la valigia. Le servirà per il trasferimento al manicomio criminale

Grothe

Sono giorni che rifletto su queste micidiali bombe all'idrogeno? E se ne avessero sotterrata una nel nostro seminterrato? Sento che è vicino uno sgombero di inquilini.

Io

Sa che le dico? Potrebbe aver ragione.

Grothe

Naturale che ho ragione! Vuole la prova? L'altro giorno l'ho visto confabulare con il titolare della bottega dei rammendi

Io

Vuol dire che ha visto... lui?

Grothe

Esatto, ho visto proprio il signor T****. E il titolare della bottega dei rammendi.

Io

Quei due disgraziati!

Grothe

Ebbene, confabulavano. Poi il signor T**** è andato via. Ed è arrivato un camion.

Io

Aaah beh. A questo punto è inutile discutere oltre.

Grothe

Proprio come dicevo io, caro amico. Un camion davanti alla bottega dei rammendi? Ma andiamo... chi vogliono prender in giro?

Io

Ci prendono per bambini? I rammendi sono così piccoli e i camion così grossi... Ora è tutto chiaro.

Grothe

Stavano scaricando una bomba all'idrogeno

Io

Esatto. Una bomba all'idrogeno.

Grothe

Da interrare nel seminterrato.

Io

Esatto. Il seminterrato.

Grothe

Per poi far fare uno sgombero di inquilini.

Io

Esatto. Uno sgombero, Grothe. Che orrenda prospettiva.

Grothe

Sia forte, amico. Non le ho ancora detto la parte peggiore di questa cosa.

Io

E quale sarebbe, Helmut? Non mi tenga sulle spine.

Grothe

Il camion della bottega dei rammenti ora è fermo... non trovo le parole.

Io

Si esprima, Grothe. Stiamo perdendo minuti preziosissimi. Parli e non taccia, Grothe.

Grothe

Il camion è ora parcheggiato sotto casa sua, caro amico.

Io

No! Mi dica che non è vero!

Grothe

Sia forte, amico. Corra a preparare la valigia.
 

Corsi a preparare la valigia. Ma era troppo tardi. Il palazzo venne sgomberato. Misteriosamente fui sgomberato Io solo dal palazzo. Misteriosamente non erano presenti neppure agenti delle forze dell'ordine. Misteriosamente non indossavo neppure i vestiti quando venni sgomberato. Alcuni miei vicini di casa sostengono ancora oggi che io, dopo la telefonata, semplicemente mi gettai nudo urlando in mezzo alla strada e corsi per miglia nella campagna odorosa tenendo in entrambe le mani due galline vive. Anche questa è una possibile versione dei fatti. Ma ancora oggi si discute sul tema. E con buona ragione.

UN FOBICO E UN IDIOTA

Alla fine ero riuscito a trovarlo. Seminascosto in un angolo buio di  un seminterrato carico di afrori di putredine, ero riuscito a scovare   l'uomo che aveva installato il telefono a Helmut Groethe. Lo avevo  scovato e mi ero accanito su di lui sferzandolo con una rivista  arrotolata, finché non l'avevo visto scappare in mezzo alla strada  terrorizzato e francamente sorpreso. L'avevo picchiato ed ero  soddisfatto: qualcuno, alla fine, si era reso responsabile delle mie  notti in bianco. Da quando, infatti, Helmut Groethe aveva avuto accesso  al telefono, non si era più allontanato dall'apparecchio. Ne faceva uso  in continuazione, per ogni cosa. Vi tormentava gli amici nel cuore della  notte, l'usava per rompere le noci, imitava i cantanti melodici  brandendo la cornetta, lo indossava come cappello uscendo di casa, lo  immergeva nell'acqua bollente per ricavarne una bevanda tonica. Lo usava  per qualsiasi idea balzana gli fosse venuta in mente. Ma soprattutto  per comunicare le sue orrende fobìe a chicchessia nelle ore più  improbabili del giorno e della notte. Chiamava e si sfogava. Con  chiunque, sempre. Finché qualcuno si fece dare al telefono il numero  della sua carta di credito e la cosa, improvvisamente, finì.

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